L'OSPEDALE DI SAN NICOLA
di Rosignano (Ospedale Nuovo di Pisa)



In un Campione dell’Ospedale Nuovo di Pisa troviamo notizie dei beni dell’ospedale medievale di San Nicola (così era intitolato) di Rosignano. In particolare:

“Primum est ecclesia et peregrinorum domus cum olivis et ficubus super se in loco dicto Villa [esistente]; super quo est factum et hedificatum hospitale sancti Nicholaii de Rasignano”.

Si specificano poi i confini: capo in via pubblica “dicta strada pisana”, capo nella terra della pieve di Rosignano e nella terra di Buoninsegna da Nebbiaia, lato in via pubblica “qua itur ad castrum de Rasignano” ...
La terra era stata di Colo medico e canonico della pieve e l’ospedale ...:
“Quod fuit magistri Coli fizici canonici plebis de Rasignano, fuit hedificatum ut continet ...”, fu edificato come contiene la carta rogata da “Iacopo de Seper ...” notaio, il 25 aprile 1295.

Quindi:

“Magister et fratres in dicto hospitale creaverunt rectorem”, per scritto del citato Iacopo, in data 11 novembre 1308.

Seguono nella pagina le terre dell’istituzione e i benefattori. Le terre si trovavano a:

– Vescovane, donata da Ghino di Uguccione all’ospedale Nuovo di Pisa e all’ospedale di Rosignano;
– Scopeto, donata da Ildebrandesca vedova di Puccio di Cagnasso da Rosignano e figlia del fu Bartolomeo di Castiglione di Mondiglio (esistente);
– Fecciaia, presso il botro dallo stesso nome, donata dalle sorelle Ugolinella e Sobolina del fu Uguccione;
– Rivo Pisano, donata da Gugliemo Merciadori di Villano.
Anche un certo Buonagiunta fece un legato post mortem all’ospedale. La carta sbiadita però non permette la lettura della data.

La seconda pagina invece riporta “ad futuram rei memoriam” una nota su una controversia seguita dopo il 1315, anno del testamento di un noto cittadino pisano: Iacopo Bocci dei Gualandi.
Ricorda come l’arcivescovo “per violentiam astulit hospitali novo” – portasse via con violenza all’Ospedale Nuovo –, dall’eredità di Iacopo, tre appezzamenti nel Borgo di Rosignano, dicendoli “feudalia” e concedendoli poi al figlio (illeggibile) del fu Andrea dei Gualandi. L’ablazione e la concessione furono rogate da Bonifacio di Falcone e Michele di Benvenuto de Spina.

La nota seguente invece rammenta la richiesta (“petere”) da fare ad Ardito da Rosignano sulle terre che teneva dall’Ospedale Nuovo; e un’altra riporta gli appezzamenti dell’eredità Gualandi non venuti “in transactione” con l’arcivescovo. Erano a Botro Bellandi, alla Casa dei Guanchi (oggi Cassaguanti) e a Montaione.
Tempo prima “magister” Pietro pievano di San Giovanni di Rosignano li aveva dati in cambio (“ex bailia data” a Raniero di Pietro) a Guido Bocci, padre di Iacopo, per carta rogata da Andrea di Saragone il 19 dicembre di un anno illeggibile.

Continua la lista di altre terre a Vuriccio (sic) e a Prunali, vendute per 77 lire da Duccio di Ranaldo all’ospedale per carta del notaio Leopardo Rugiada (senza data).

Seguono quindi la terra con “domo” in Rosignano che fu di Cenni di Giovanni Zabulini, e gli appezzamenti alla Sala e a La Arzella legati per testamento da Maria vedova di Cristiano da Lorenzana figlia del fu Matteo da Bagno a Acqua, con rogito di Gerardo di Uguccione in data 13 giugno 1316.
Frate Pietro sindaco dell’ospedale li aveva affittati per un anno a Ardito del fu Genovese dietro il canone di due staia di grano da recare a Rosignano il giorno della festa di San Michele (o, si aggiunge più avanti, “etiam die beati Iohanni”).
L’atto fu scritto nella casa di Ardito, testimoni Luparello del fu Ranieri e il notaio Niccolò del fu Giovanni.

Paola Ircani Menichini, 25 giugno 2021.
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RICONOSCIMENTI


Le fotografie


– Il castello di Rosignano Marittimo in una vecchia cartolina.

– Rosignano e le colline, dipinto di Mario Madiai (Roma 1944), dal sito della Galleria Pananti di Firenze.

– La parte del registro dove si ricorda il luogo dove fu fondato l’ospedale di San Nicola di Rosignano.


Precedenti

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